domenica 18 settembre 2011

A DIVENTARE GRANDI


Lo sappiamo che stiamo crescendo, anche se poco ogni giorno, che quasi non ce ne rendiamo conto. Se ci guardiamo intorno i mobili li vediamo farsi un pochino più piccoli, mentre i nostri sguardi si alzano.
Abbiamo timore di non sapere ancora chi diventeremo e ci aggrappiamo come Alice, ma non abbiamo boccette contenenti liquidi per rimpicciolirci.
I nostri giocattoli ci fanno compagnia, ma un po’ alla volta si fanno più tristi, perché il nostro giocare inizia a lasciarli da parte.
È così difficile essere nel mezzo e guardare qualcosa che non si conosce.
I nostri genitori fanno presto a parlare, ma sono già più grandi e di quando avevano la nostra età si sono persi i ricordi. Il punto di vista con il quale guardano la nostra ritrosia non li fa essere obiettivi: sono impazienti più del nostro crescere e vorrebbero che noi capissimo tutte le loro parole.
Da poco abbiamo iniziato a scriverle e ancora non ne facciamo nostro il significato, molte di esse ci scivolano addosso incomprensibili, mentre credono cattiva la nostra volontà nel non capirle e nel non praticarle e rimproverano continuamente il movimento goffo dei nostri pensieri ancora piccoli.
Per loro è tutto semplice: ma loro sono già fuori!

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